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Saper
apprendere. Sviluppo delle strategie e delle abilità sociali nel curricolo scolastico
www.learningpaths.org, www.scintille.it
Parlando di autonomia dello studente, di
percorsi didattici strutturati tenendo conto dei diversi stili di apprendimento o
di metodologie come il cooperative learning solo per fare un esempio di
alcuni nodi fondamentali della didattica attuale che ruotano intorno allidea di
scuola come "comunità di apprendimento" è facile in una discussione tra
insegnanti riscontrare una certa unanimità di vedute, generalmente a favore dei temi
descritti.
Se andiamo poi a osservare quanta
ricaduta abbiano effettivamente queste teorie nel lavoro di classe, le cose si complicano:
"alcuni studenti rifiutano per ragioni personali o culturali il lavoro di gruppo; con
questo tipo di approccio solo qualcuno segue e gli altri vagano per la classe o si
comportano da indemoniati; è molto difficile coniugare stili individuali e proposte
didattiche per il gruppo-classe
" sono solo alcuni dei più ricorrenti problemi
sollevati.
Perché questa difficoltà ad adottare idee,
formati, contenuti ritenuti peraltro attraenti e sensati?
Oltre agli ostacoli di tipo pratico
o personale, credo che la ragione più seria sia da rintracciarsi nella scarsa
valorizzazione di un territorio che deve in gran parte essere ancora esplorato: il saper
apprendere (1).
Come fa notare Luciano Mariani, il saper
apprendere può essere considerato una categoria concettuale. La si riconosce, tra
laltro, in documenti ufficiali come il Quadro generale di riferimento del
Consiglio dEuropa, dove viene messa al fianco delle altre più note forme del
sapere: saper fare, saper essere. Ma questo riconoscimento ufficiale non ha ancora avuto
il tempo, forse, di sedimentarsi per dare lavvio ad una vera e propria azione
didattica; con la conseguenza che le competenze che il saper apprendere richiede rimangono
implicite, sottintese.
Ma quali sono i contenuti
della macrocategoria del saper apprendere? Mariani individua innanzitutto delle strategie:
quelle impiegate nella rielaborazione delle informazioni sono di tipo cognitivo (per
esempio, inferire, associare, classificare) mentre sono di tipo metacognitivo
quelle inerenti ai processi di pianificazione, controllo e autovalutazione nel proprio
apprendimento. Importanti strategie, ancora meno riconosciute in ambito didattico, sono
quelle che lautore definisce socio-affettive e di comunicazione o compensazione:
le prime riguardano la gestione della relazione con gli altri, le seconde sono quelle
abilità comunicative che possono essere messe in atto per compensare le carenze della
competenza linguistica e socioculturale.
Lidea centrale di Mariani è
che linsieme di queste strategie, unite allesplorazione delle convinzioni e
degli atteggiamenti individuali coinvolti nellimparare ad imparare, assumono un
valore trasversale che potrebbe facilitare lapprendimento delle singole discipline e
arricchire il curricolo scolastico di importanti aspetti legati alla comunicazione. Aggiungerei
che nella prospettiva in cui la realtà scolastica va sviluppandosi, verso il
multiculturalismo e il plurilinguismo, affiancare allinsegnamento delle materie
curricolari quello delle abilità sociali, promuovendo lautoconsapevolezza e
lautovalutazione, rappresenta una modalità coesiva, che può contribuire a creare
un terreno comune tra gli alunni. Inoltre, ciò contribuirebbe a spezzare quel circolo
vizioso in cui allo studente non si insegnano le competenze di tipo sociale perché queste
vengono date per scontate o, al massimo, se le si riconosce carenti, si ritiene che
debbano essere di competenza di altre realtà educative, non scolastiche.
Per chi ritenesse che tutto ciò
sia valido solo in linea teorica, si tenga presente che a proposta di Mariani non manca di
concreti sviluppi didattici. Molti sono i materiali, le attività, le idee proposte
dallautore nel suo sito www.learningpaths.org
Il sito, in italiano e inglese,
offre la possibilità di visionare e sperimentare attività che si basano sui principi di
cui abbiamo parlato e che vengono illustrati nelle pagine dedicate agli articoli. Molto
interessanti da sperimentare, tra gli altri, i questionari sugli stili di apprendimento,
così come le attività legate allautonomia dello studente.
Nel sito si trova poi un "estensione" di
un altro contributo di Mariani, cartaceo: si tratta di Portfolio, opera in due
volumi, composta da un libro dello studente e dalla guida per linsegnante, edito da
Zanichelli. Il testo si rivolge in particolare a ragazzi di 13-16 anni, è articolato in
tre gruppi modulari in cui si prendono in considerazione gli stili di apprendimento, le
motivazioni e le convinzioni individuali e infine le strategie. In ognuno di questi
contenitori sono inserite le attività, secondo un criterio di dinamicità per cui il
lavoro si costruisce di giorno in giorno con il contributo dello studente, andando a
formare più che un testo un dossier. In apertura del libro, troviamo uno spazio
intitolato "La mia biografia di apprendimento" in cui lo studente annoterà via
via i risultati delle attività che svolgerà. Cè poi una parte finale dedicata al
monitoraggio, alla valutazione e allautovalutazione.
Il contributo di Mariani che ovviamente non
è lunico nel panorama italiano ma è certo uno dei più esaustivi e radicati in un
ambito fortemente interdisciplinare rappresenta unopportunità, ed anche una
sfida formativa, per linsegnante che voglia andare incontro alle nuove esigenze
scolastiche.
Con queste premesse, e
pre-conoscenze, risulterà più semplice e fruttuoso limpiego di approcci didattici
che ruotano intorno, ad esempio, al cooperative learning, metodologia che per molti
aspetti si presta al lavoro della classe multietnica ma che prevede, anche nelle versioni
informali, che venga dedicato del tempo allinsegnamento delle abilità sociali. A
questo proposito, nel sito Internet www.scintille.it curato da una
equipe di psicopedagogisti fra cui M. Comoglio (2) è possibile trovare una serie di articoli su come strutturare
linterdipendenza positiva nella classe e gettare così le basi per il lavoro di
squadra. Essendo il sito "ufficiale" del cooperative learning italiano,
si trovano a questo indirizzo sia le nozioni teoriche sia le proposte didattiche e le
esperienze realizzate e sperimentate in diverse realtà scolastiche.
(1) L. Mariani,
"Saper apprendere: verso la definizione di un curricolo esplicito", Lingua e
Nuova Didattica, XXIX, 4, settembre 2000. Larticolo si può leggere anche nel sito
di Mariani, qui presentato, www.learningpaths.org
(2) Cfr. M. Comoglio, M. Cardoso, Insegnare e apprendere
in gruppo. Il Cooperative Learning, LAS, Roma 1996.
Annarita Zacchi
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