Limmagine nella didattica
dellitaliano L2
Vittoria Tettamanti, Stefania Talini, Foto parlanti - Immagini, lingua e cultura-
livello intermedio, Bonacci, Roma 2003, pp. 92 , 12. Noi insegnanti spesso consigliamo i nostri studenti di lavorare sugli
elementi paratestuali per decodificare un testo. Così quando mi è pervenuto il libro di
Vittoria Tettamanti che ha curato la parte pedagogico-linguistica e di Stefania Talini che
in qualità di docente di fotografia ha curato tutto lapparato iconografico ho
subito osservato i segnali paratestuali della copertina: il titolo che recita foto
parlanti e il sottotitolo con la dicitura immagini, lingua e cultura e
mi sono fatto velocemente unidea di quello che mi sarei potuto aspettare leggendo il
libro.
Le foto che parlano da sole senza lausilio
della parola scritta, ma che fanno anche parlare. Inoltre le immagini che veicolano non
solo la lingua, ma anche la cultura. Le aspettative sono state totalmente soddisfatte
Il testo va a arricchire il settore dei materiali
didattici dellitaliano L2 che hanno la semplice funzione di costituire dei supporti
allapprendimento/insegnamento in una classe di discenti stranieri. Sempre di più
nascono strumenti didattici che non hanno la pretesa esaustiva di essere considerati dei
corsi di lingua, ma che vogliono essere utilizzati accanto ad altri supporti tecnologici
(audiocassette, Dvd, CdRom, videocassette) come materiali dintegrazione al lavoro
che linsegnante svolge nella classe di lingua. Tale scelta editoriale corrisponde a
dei convincimenti pedagogici secondo i quali lapprendimento linguistico deve essere
stimolato da una pluralità di materiali e strumenti didattici.
In questa pubblicazione si apprezza
loriginalità del progetto pedagogico-didattico: la base di partenza è costituita
dal modo secondo il quale ci vedono degli occhi stranieri e su questo presupposto vengono
costruiti dei percorsi di apprendimento linguistico.
Non siamo noi italiani che offriamo, come
comunemente accade in tante proposte didattiche, delle immagini della realtà italiana per
poi elaborare degli itinerari di acquisizione linguistica da sottoporre a apprendenti
stranieri, obbligandoli a confrontarsi con le nostre scelte culturali (perché posizionare
la macchina fotografica in un certo modo, evidenziare alcuni aspetti della realtà
socio-culturale non sono scelte puramente tecniche, ma hanno una valenza culturale), ma
sono gli stranieri, coloro che studiano la nostra lingua e cultura che ci raccontano come
vedono lItalia e gli italiani. Le foto raccolte nel libro sono state quindi scattate
da studenti americani in soggiorno di studio nel nostro paese.
Perché limmagine statica è stata scelta
come input per fare lingua, per agire linguisticamente ?
Siamo convinti che il codice iconico sia stato
utilizzato per la sua intrinseca polisemia, per la ricchezza dei suoi possibili
significati che in campo pedagogico-linguistico possono dare vita ad una serie assai
variegata di giochi linguistici intesi nel senso wittgensteiniano.
Sono poi le parole, il codice linguistico ad
ancorare limmagine ai suoi significati qualora si faccia la scelta di abbinare alle
immagini le parole.
Quali modalità di lavoro sulla lingua e con la
lingua ci propone Vittoria Tettamanti a partire dallimmagine fotografica?
Si comincia dalla sezione "per attivare il
lessico" dove correttamente si propone un itinerario lessicale contestualizzato. Non
la parola isolata, avulsa dai suoi possibili significati duso, ma le parole legate a
precisi campi semantici, a determinati domini se vogliamo utilizzare un termine
impiegato dal Quadro comune europeo di riferimento per le lingue.
Limmagine fotografica è il contesto
immediato di riferimento delle unità lessicali da conoscere e acquisire.
La successiva sezione di lavoro elaborata
dallautrice, denominata "per parlare un po", avvia un percorso di
attività orali basate sulle competenze descrittive degli apprendenti.
Limmagine statica in genere viene utilizzata
nella didattica delle lingue straniere per sviluppare le competenze descrittive e
narrative dei discenti.
"Tocca a te! usa la fantasia"
è il nome di unaltra sezione di lavoro dove si propongono varie attività di
discussione sempre a partire dalle foto. È la sezione dove viene maggiormente sollecitata
la creatività del discente. Attività di drammatizzazione, attività di elaborazione
scritta sugli elementi paratestuali come quella di attribuire un titolo alla foto sono
solo alcune delle proposte didattiche ideate da Vittoria Tettamanti in questa parte del
percorso didattico.
"Idee a confronto" è lultima
sezione di lavoro proposta. In questa fase si esce dallambito circoscritto della
foto e si cerca di avviare una discussione e un confronto in classe su un piano
interculturale.
Si fa infatti riferimento alla cultura
dorigine degli studenti, alla loro esperienza di vita, ai loro valori di
riferimento.
In appendice troviamo degli interessanti
suggerimenti per linsegnante. Si indicano sotto forma di consigli delle strategie di
utilizzo didattico delle foto oppure si cerca di precisare meglio in termini pedagogici
unattività proposta.
In conclusione pensiamo che le autrici abbiano
confezionato unoriginale proposta didattica che linsegnante avrà cura di
calare nel proprio contesto di classe in una cornice pedagogica-linguistica caratterizzata
dalla presenza di codici diversi, in primo luogo dal codice verbale e da quello iconico.
Massimo Maggini