Come ILSA, professionisti esperti nell’insegnamento dell’Italiano L2, leggendo le Nuove indicazioni 2025 non vogliamo entrare in merito alle impostazioni generali, ma ci vogliamo focalizzare sulla questione dell’apprendimento della lingua italiana in classi plurilingui come attualmente sono le classi della scuola primaria e secondaria italiana.
Riferimenti, riflessioni e indicazioni in merito all’insegnamento dell’italiano L2 in tali classi trovano pochissimo spazio nel documento ministeriale. Ci sono solo due righe in merito:
Inoltre, la nuova realtà delle classi multilingui richiede docenti pronti a insegnare l’italiano come L2 e a praticare nuovi approcci integrati e multidisciplinari.
Tale affermazione meriterebbe sicuramente un maggiore approfondimento in una realtà educativa italiana che nell’anno scolastico 2024-2025 secondo i dati forniti dal Ministero dell’istruzione e del Merito registra una presenza di 864.425 alunni non italofoni. Invece nelle nuove indicazioni scompare questa realtà variegata, composta da lingue e culture diverse. Laddove si fa riferimento al confronto interculturale ci si riferisce unicamente all’inglese e alla seconda lingua comunitaria.
Vengono così cancellate le lingue di origine (più di cento sono presenti nella scuola pubblica) di tanti alunni e alunne non italofoni. Il loro patrimonio linguistico che potrebbe essere considerato una preziosa risorsa anche all’interno di un percorso di riflessione metalinguistica viene così cancellato.
Nelle Nuove indicazioni si sottolinea in forma perentoria l’assoluta importanza della correttezza formale e si enfatizza l’assoluto rilievo dell’abilità di scrittura :
Si deve trasmettere all’allievo, prima ancora delle regole, e assieme ad esse, il sentimento dell’importanza della correttezza linguistica e formale in contesti diversi. Questa attenzione alla buona comunicazione si trasforma in maniera spontanea in un positivo autocontrollo che perdura per tutta la vita
Scopo primario della scuola è insegnare a leggere a comprendere e a scrivere in modo corretto
Per la scuola delle Nuove Indicazioni la scrittura ha un significato profondamente umanistico e di supporto alla promozione degli apprendimenti di tutte le discipline… Nelle scuole del primo ciclo di istruzione la scrittura è fondamentale e va curata con particolare attenzione a partire dall’apprendimento del corsivo e della calligrafia.
La lingua italiana, dunque, non è considerata come strumento di comunicazione, di espressione, ma solo come sistema linguistico da controllare nelle sue forme. In realtà dovremmo in classe privilegiare, prima della correttezza, la capacità degli alunni di comprendere e farsi comprendere. Oltre alla correttezza formale dovremmo considerare anche l’appropriatezza del linguaggio, la capacità di adeguare la lingua italiana ai vari contesti. La questione della correttezza grammaticale deve essere considerata dal punto di vista del rapporto fra repertorio e controllo.
Quando insegniamo la lingua mettiamo a disposizione degli apprendenti un repertorio di espressioni linguistiche usando diversi tipi di testo e solo successivamente lavoriamo sul controllo e, quindi, su ortografia e grammatica. Pur essendo presenti nel documento ministeriale alcuni riferimenti alla documentazione europea per l’apprendimento delle lingue moderne le Nuove indicazioni isolano le competenze linguistico-comunicative a differenza del QCER che considera la grammatica e la scrittura come aspetti interrelati alle quattro fondamentali abilità comunicative: ricezione, produzione, interazione, mediazione.