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Labilità di
lettura: leggibilità di un testo e proposte di facilitazione
Elisabetta Jafrancesco
1. Introduzione
Nella scuola la lettura e la comprensione
dei testi sono abilità fondamentali sia per accedere ai nuovi saperi relativi ai vari
ambiti disciplinari sia per interagire in modo adeguato nellambiente sociale.
Inoltre, la lettura è uno strumento importantissimo attraverso il quale promuovere la
crescita personale degli studenti, tramite la scelta di testi adeguati alla loro età, ai
loro interessi e ai loro bisogni.
Nellinsegnamento dellitaliano,
fino alla fine degli anni Settanta, le attività di lettura riguardavano quasi
esclusivamente il testo letterario. Successivamente, con i nuovi programmi per la scuola
media (1979) ed elementare (1985), lo sviluppo delle abilità di lettura - e di scrittura
- in accordo con una prospettiva che privilegia la competenza duso della lingua, è
diventato un elemento del curricolo di educazione linguistica. Di conseguenza è più
ampia la rosa delle tipologie testuali oggetto di studio, si presta sempre maggiore
attenzione agli scopi della lettura (lettura per lapprendimento, lettura per il
piacere di leggere, ecc.) e, in relazione a questi ultimi, sono state messe a punto
strategie differenziate.
Tuttavia, quando
cerchiamo di definire quali sono i livelli di competenza posseduti dagli studenti, ci
troviamo di fronte alle difficoltà del sistema educativo italiano di rendere efficace il
processo di acquisizione delle abilità in questione. Infatti, come risulta dai dati
relativi allindagine comparativa internazionale IEA-SAL (1)
sulla alfabetizzazione-lettura (Corda Costa, Visalberghi 1995) - che ha interessato
studenti della scuola elementare e della scuola media e che è stata condotta fra il 1987
e il 1993 -, risulta che il 14,6% degli allievi della scuola elementare e il 18,1% degli
allievi della scuola media presentano "difficoltà nella lettura di testi
relativamente brevi e di contenuto accessibile" (Lucisano 1996: 56), sono cioè in
una condizione di semianalfabetismo funzionale, poiché non possiedono quelle abilità
legate allistruzione che permettono di svolgere compiti legati alla vita di ogni
giorno (2).
Dallanalisi dei dati della indagine
IEA-SAL risulta indispensabile che la scuola italiana elabori strategie didattiche che
facilitino laccesso ai testi oggetto di studio, anche in considerazione della mutata
composizione della popolazione scolastica. Gli insegnanti, infatti, oltre a dare agli
studenti italofoni gli strumenti necessari per sviluppare e padroneggiare le abilità di
lettura e di studio, devono trovare soluzioni alle gravi difficoltà che hanno gli
studenti stranieri presenti nelle loro classi, che possiedono una competenza linguistica
scarsa o comunque inferiore a quella dei madrelingua.
Affrontando ora la questione della lettura
per lo studio, si può osservare che i contenuti delle varie discipline vengono veicolati
da testi scritti ma anche orali (3) - il
cui discorso scientifico-pedagogico, nonostante il grado minore di specializzazione dovuto
allintento istruttivo e nonostante la testualità più espositiva che argomentativa
(Cortelazzo 1994), presenta le caratteristiche sia generali sia specifiche delle lingue
specialistiche (lastrattezza, loggettività, la coerenza logica, il ricorrere
massiccio di determinate strutture morfologiche e sintattiche, la presenza di un lessico
specifico relativo ai vari ambiti disciplinari, la strutturazione del testo secondo
convenzioni accettate). Tali caratteristiche, come per esempio dimostra la ricerca
condotta dal Giscel Lombardia sulla leggibilità dei manuali di scienze (Zambelli 1994),
rappresentano sia per gli studenti italofoni sia per gli studenti stranieri i quali
però padroneggiano, le abilità strumentali della lingua orale e scritto - la causa
principale dei loro problemi di comprensione.
Gli insegnanti che intendono affrontare i
problemi di svantaggio linguistico dei loro studenti, dando loro gli strumenti necessari
per apprendere e per svilupparsi da un punto di vista cognitivo, devono necessariamente
modificare la pratica didattica consolidata nella scuola italiana, fatta di lavagna, gesso
e libro di testo, e adattarla di volta in volta alle esigenze della classe attraverso
strategie che mirano a sviluppare la comprensione e le abilità di studio. In altre
parole, linsegnante dovrebbe svolgere la funzione di mediatore fra le materie di
studio e gli studenti selezionando con cura i sussidi adattati, utilizzando forme di
facilitazione dei testi, graduando le difficoltà della lingua in essi proposta,
utilizzando uno stile comunicativo che tenga conto di quanti hanno difficoltà di
comprensione.
Uno dei percorsi possibili
per controllare la comprensibilità dei testi scritti utilizzati nella scuola potrebbe
essere quello che tiene conto dei vari sforzi che vengono fatti in vari ambiti per rendere
la lingua scritta più diretta e più chiara. Si pensi, per esempio ai criteri per la
redazione di testi comprensibili nei settori legislativo e burocratico (Presidenza del
Consiglio dei Ministri 1993, Zuanelli s. d.) e allesperienza di scrittura di testi
facilitati che ha dato vita al periodico "Due Parole. Mensile di facile
lettura", realizzato presso il Dipartimento di Scienze del Linguaggio
dellUniversità di Roma "La Sapienza" e rivolto a quanti, per vari motivi,
"hanno una capacità limitata di trarre informazioni e di utilizzare le informazioni
piuttosto limitata" (Piemontese 1996b: 231) (4).
Queste esperienze, come ricorda Vedovelli
(1994), si basano
a) sullapplicazione del
concetto di "leggibilità" e su norme per la sua misurazione;
b) su criteri di riscrittura dei testi che hanno il fine di aumentarne la
comprensibilità.
Mentre la leggibilità riguarda
specificamente laspetto linguistico del testo, linsieme cioè delle sue
caratteristiche morfosintattiche e lessicali, la "comprensibilità" è un
concetto più ampio e interessa le sue caratteristiche linguistiche, lorganizzazione
dellinformazione al suo interno, il suo contenuto (Vedovelli 1994). Pertanto,
controllando comprensibilità e leggibilità del testo, possono essere eliminati quegli
elementi linguistici che rendono difficile il passaggio e il trattamento
dellinformazione ed esserne inseriti altri che invece facilitano il processo di
comprensione. Infine è bene ricordare che la comprensibilità e la leggibilità non
garantiscono necessariamente la comprensione dei testi da parte dei lettori, ciò
nonostante, come ricorda Piemontese (1996b: 239), "rimane sempre valida la regola di
Italo Calvino (1980) secondo la quale chi scrive deve sapersi sdoppiare e porsi
continuamente dalla parte dei destinatari, arrivare cioè a livelli sempre più
consapevoli (e, tuttavia, migliorabili) di autocontrollo e autocorrezione nella fase di
produzione dei testi [
]".
2. La leggibilità di un
testo
Una delle tecniche più efficaci e di facile
attuazione per misurare la leggibilità di un testo è la cosiddetta "formula di
Flesch" (Flesch 1946; 1949) elaborata per linglese e successivamente adattata
da Vacca (1981) per litaliano. La formula di Flesch calcola la leggibilità tenendo
conto della lunghezza media delle parole, misurate in sillabe, e della lunghezza media
delle frasi, misurata in parole, e si basa sui seguenti due parametri:
a) una parola lunga è
tendenzialmente usata meno di frequente di una breve;
b) una frase lunga è di norma più complessa sintatticamente di una breve.
La formula di Flesch, per la lingua
italiana, è la seguente:
F = 206 (0,6 * S) P
Il numero 206 è una costante che
serve a mantenere i valori finali dellapplicazione della formula fra 0 e 100. Più
il valore numerico è alto più il testo è leggibile. Il numero 0,6 è una
costante relativa alla lunghezza media delle parole dellitaliano; S è il
numero di sillabe contenute in un campione di 100 parole. P è il numero medio di
parole per frase presenti in un campione di 100 parole (o in un campione di parole in cui
la fine della frase si avvicina alla centesima parola).
Per calcolare la leggibilità di un testo è
necessario fare un numero di campionature adeguato alla lunghezza del testo stesso. Se si
tratta di un articolo di giornale saranno sufficienti due campioni di 100 parole ciascuno
presi uno allinizio e uno alla fine del testo, se si tratta di libro, invece, i
campioni dovranno essere più numerosi: uno ogni 10/15 pagine. Terminata questa
operazione, i passaggi successivi sono i seguenti (Vedovelli 1994):
- Contare le sillabe contenute nel campione seguendo le norme
di sillabazione dellitaliano (sigle e numeri sono considerati come una parola, per
esempio: Nato: una parola, due sillabe (na-to); 90: una parola, tre
sillabe (no-van-ta).
- Calcolare il numero medio di parole per frase (il punto, il
punto esclamativo e interrogativo indicano la fine della frase).
- Moltiplicare il numero delle sillabe per 0,6, sottrarre da
206 il numero ottenuto.
- Sottrarre il numero medio di parole per frase. Il risultato
è lindice di leggibilità.
Un testo può essere considerato ad alta
leggibilità quando il valore numerico è superiore a 60, a media leggibilità
quando si colloca fra 50 e 60, a bassa leggibilità quando è inferiore a 40.
È necessario precisare che gli strumenti e
le strategie utilizzate per rendere comprensibile la lingua dello studio non si basano
sullidea che gli studenti con svantaggio linguistico debbano venire a contatto solo
con una lingua molto semplificata e immiserita del suo contenuto, quanto piuttosto sulla
convinzione che è necessario conoscere e rispettare i limiti di chi ha difficoltà per
"aiutarlo a sfruttare meglio le risorse disponibili e per non metterlo di fronte a
richieste eccessive e frustranti" (Piemontese 1996b: 233).
3. La scrittura e riscrittura
dei testi
Un modo per rendere
accessibili i testi normalmente utilizzati nella scuola e per facilitare la comprensione
delle materie scolastiche per gli studenti che presentano forme di difficoltà di
apprendimento o che sono svantaggiati da un punto di vista socioculturale è quello di
scrivere (o di riscrivere) testi ad alta comprensibilità. Come ricorda Pallotti (2000) la
assenza o la scarsa comprensione dei testi scritti da parte dei giovani inseriti nella
scuola, soprattutto se non italofoni, causa problemi che tendono ad aggravarsi col passare
del tempo: determina, per esempio, un divario di competenze sempre più grande fra quanti
appartengono a uno stesso gruppo classe, comporta una perdita di motivazione e di
autostima, pregiudica, nel caso di studenti stranieri, lacquisizione della L2 (5).
Si riportano qui di seguito i principali
criteri per il controllo della scrittura adottati nella stesura dei testi di "Due
parole. Mensile di facile lettura" (cfr. supra, par. 1), utili sia per la
scrittura sia per la riscrittura di testi di facile lettura (6).
- Studiare in modo preliminare il contenuto da trasmettere su
materiali diversi fra loro.
- Ordinare le unità informative in senso logico e cronologico.
- Distinguere le informazioni principali da quelle secondarie.
- Scrivere periodi brevi di 20-30 parole, evitando gli incisi.
- Scrivere articoli brevi di 200-250 parole.
- Usare il più possibile il Vocabolario di Base e fornire
spiegazioni delle parole che non vi rientrano.
- Usare frasi coordinate.
- Ripetere le parole chiave evitando i sinonimi e usando
limitatamente i pronomi.
- Rispettare lordine S(oggetto) V(erbo) O(oggetto) nella
costruzione della frase.
- Evitare, quando è possibile, le nominalizzazioni.
- Usare verbi di modo finito evitando infiniti, participi e
gerundi.
- Preferire la forma attiva alla forma passiva.
- Evitare le forme impersonali.
- Usare, quando è possibile, lindicativo al posto del
congiuntivo.
- Preferire i seguenti tempi dellindicativo: presente,
passato prossimo, futuro semplice.
- Evitare le personificazioni. Per esempio: "il
Parlamento" > "i parlamentari".
- Sostituire le doppie congiunzioni e le doppie negazioni.
- Usare titolo e immagini come rinforzo alla comprensione (cfr.
Piemontese, Traboschi 1986; Piemontese 1996a).
4. Conclusioni
Si può concludere affermando che
lapplicazione della formula di Flesch e lindice di leggibilità hanno una
importante ricaduta sia nella didattica dellitaliano L1/L2 sia nella didattica delle
varie discipline curricolari, in quanto procedimenti che mirano a facilitare la
comprensione dei testi scritti e a favorire un utilizzo autonomo da parte degli studenti
dei libri di testo. Lindice di leggibilità permette infatti:
a) di ipotizzare percorsi formativi
attraverso la scelta di testi adeguati alle competenze degli studenti, favorendo così il
passaggio delle informazioni, sostenendo la motivazione degli studenti e sviluppando la
loro autonomia intellettiva e sociale;
b) di programmare una progressione
nellintroduzione di testi la cui complessità linguistica aumenta gradualmente;
c) di costruire prove
appropriate per le verifiche (iniziali, intermedie, finali) (Vedovelli 1994).
Tuttavia, per rendere comprensibile il
contenuto dei testi scritti soprattutto a quanti presentano varie forme e vari
livelli di svantaggio linguistico -, non è sufficiente la redazione di testi di facile
lettura, è necessario infatti da un lato utilizzare strategie che facilitano la
comprensione (attivare la motivazione, creare aspettative, fare ipotesi sul contenuto del
testo, confrontare le ipotesi, ecc.), dallaltro mettere gli studenti in grado di
padroneggiare tecniche e strategie di lettura adeguate allo scopo, nonché creare percorsi
esercitativi per adoperare e memorizzare i contenuti da trasmettere. Aspetti questi molto
interessanti che saranno affrontati in articoli successivi.
Note
(1) IEA (International Association for the Evaluation of Educational Achievement,
"Associazione Internazionale per la Valutazione del Profitto Scolastico", SAL
"Studio Alfabetizzazione Lettura".
(2) Per una
definizione del concetto di "alfabetizzazione", si veda per Lucisano 1995: 223
ss.
(3) Si pensi, per
es., al tipo di lingua utilizzato in classe dallinsegnante durante le spiegazioni.torna al testo
(4) Il periodico si
rivolge "principalmente a quel 20% di bambini e ragazzi italiano che nella scuola
dellobbligo presenta una forma di difficoltà di apprendimento; si rivolge poi a
persone che, pur avendo capacità linguistico-cognitive indenni, vivono situazioni di
marginalità linguistico-culturale come gli immigrati in Italia; si rivolge infine agli
stranieri che iniziano a studiare la lingua italiana (in Italia o allestero)"
(Piemontese: 231 ss.). torna
al testo
(5) Si veda
lipotesi dellinput comprensibile di Krashen (1985).
(6) Per la
riscrittura di testi facile lettura, si veda Piemontese 1996b: 244-246. Per esempi di
scrittura controllata, si veda Pallotti 2000. torna al testo
Riferimenti bibliografici
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alla lingua italiana per allievi stranieri. Torino. Petrini Editore.
Calvino, I. 1980. Lantilingua. In Calvino 1980.
Calvino, I. 1980. Una pietra sopra. Torino. Einaudi.
Colombo, A., Romani, W. 1996. "È la lingua che ci fa uguali". Lo
svantaggio linguistico: problemi di definizione e di intervento. Firenze. La Nuova
Italia.
Corda Costa, A., Visalberghi, A. (a cura di) 1995. Misurare e valutare le
competenze linguistiche. Firenze. La Nuova Italia.
Cortelazzo, M. A. 1994. Testo scientifico e manuali scolastici. In Zambelli
1994: 3-14.
De Mauro, T., Piemontese, M. E., Vedovelli, M. (a cura di) 1986. Leggibilità e
comprensione. "Linguaggi", III, 3.
Flesch, R. 1946. The Art of Plain Talk. New York. Harper & Row.
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Krashen, S. 1985. The Input Hypothesis. Londra. Longman.
Lucisano, P. 1995. Perché una ricerca sullalfabetizzazione. In Corda
Costa, Visalberghi 1995: 233-268.
Lucisano, P., Ferreri, S. 1996. Indagine IEA sullalfabetizzazione e
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Pallotti, G. 2000. Favorire la comprensione dei testi scritti. In Balboni
2000: 159-171.
Piemontese, M. E. 1996a. Capire e farsi capire. Tecniche di una scrittura
controllata. Napoli. Tecnodid.
Piemontese, M. E. 1996b. "Due parole": un approccio allo svantaggio
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Piemontese, M. E., Tiraboschi, T. 1986. Problemi di leggibilità e
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Proposta e materiali di studio. Roma. IPZS.
Vacca, R. 1981. Come imparare più cose e vivere meglio. Milano. Mondadori.
Vedovelli, M. 1994. La lingua italiana duso. Morfosintassi del parlato e
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Zambelli, M. L. (a cura di) 1994. La rete e i nodi. Firenze. La Nuova
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Zuanelli, E. s.d. Il diritto allinformazione in Italia. Roma. IPZS.
Email ejafran@libero.it
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