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Alla ricerca di un
"Multisillabo" per lo sviluppo linguistico comunicativo dei bambini della Scuola
dellinfanzia: unesperienza nel Comune di Firenze
Nicoletta Cherubini
Premessa
A partire dallanno scolastico
2001-2002 il Comune di Firenze ha deciso di dare a tutti i bambini dai 3 ai 5 anni
iscritti alle scuole dellinfanzia comunali lopportunità di studiare le lingue
straniere. Il servizio, che era attivo sperimentalmente già in metà delle 32 scuole
materne del Comune, è stato esteso a tutte le sezioni.
Nel contempo, è stato affidato alla
scrivente il compito di predisporre un percorso formativo per insegnanti che includesse
anche una componente didattico-laboratoriale con i bambini. Il corso che ne è scaturito,
"Formazione sullo sviluppo linguistico comunicativo dei bambini", è stato
inserito nel "Progetto di Sperimentazione educativa ed Innovazione
metodologico-didattica dellAssessorato P.I. - Servizio Scuola per
lInfanzia" (vedasi il punto 7.11 e il relativo sito).
Le cifre
Visto che nel 2001-2002 la presenza di
bambini di nazionalità straniera iscritti alle scuole dellinfanzia di Firenze era
pari all8% del totale, con 226 bambini stranieri accolti, abbiamo lavorato non solo
con il francese e linglese ma anche con litaliano come L2, per bambini non
italofoni in copresenza con gli italofoni (1).
Nel 2002-2003 i bambini di nazionalità
straniera sono già 191, pari per ora al 6,8% del totale, tuttavia il dato è destinato ad
aumentare, quindi siamo in presenza di una tendenza in crescita (2).
Per un raffronto a livello nazionale della
fascia di apprendimento linguistico precoce, i dati del 1999/2000 pongono la scuola
dellinfanzia al terzo posto nella distribuzione degli alunni stranieri in Italia per
tipologia scolastica, con una percentuale di iscritti del 20,1%, preceduta dalle scuole
elementari al primo posto, con il 44,3% degli iscritti (3).
Approccio
Lapproccio si collega ad impianti
epistemologici di matrice comunicativa, sociolinguistica, psicolinguistica,
neurolinguistica e di alfabetizzazione emotiva, organizzati secondo principi di
glottodidattica destinati ai bambini della scuola dellinfanzia e in gran parte
ancora sperimentali. Il Programma del corso è in realtà una sorta di
"manifesto" glottodidattico, che individua un profilo formativo composito in cui
si uniscono alla linguistica le intelligenze multiple gardneriane, lintelligenza
emotiva nella prospettiva di Goleman, lapproccio comunicativo, e così via.
Naturalmente non si può parlare di "insegnamento", bensì di
"esposizione" alla lingua straniera/italiano L2 nella fascia di età della
scuola dellinfanzia, per la quale gli Orientamenti educativi del 1991 (4) prevedono proprio una
metodologia basata su esplorazione, ricerca, e sulla valorizzazione del gioco.
Metodo
Anche il modello operativo adottato nel
corso, che propone una fruizione sia teorica che esperienziale, mette al centro il docente
ed ha lobiettivo di facilitare la riorganizzazione, il riordino e
laccrescimento delle sue conoscenze e competenze attraverso le stesse vie:
lesplorazione (intesa come empowerment, potenziamento recipoco dei talenti e
delle abilità personali e del gruppo, attraverso la consapevolezza di sé e dei propri
stili di apprendimento-insegnamento); la ricerca (intesa come sperimentazione,
auto-osservazione e lavoro di gruppo); e infine la ludicità (intesa come piacere del
raccontarsi e riscoperta del bambino interiore).
Lavvicinamento del bambino alla lingua
straniera e allitaliano L2 viene così rivisitato dal docente come processo globale,
interdisciplinare e contestualizzato, capace di proporre scenari di
esplorazione, e viene anche vissuto in prima persona grazie a questo modello metodologico,
creatore di reciprocità fra educato e educatore: ognuno diventa risorsa di se stesso e
dellaltro, ed il gruppo dei partecipanti (siano essi gli adulti o i loro alunni)
diviene depositario consapevole di un patrimonio cognitivo, affettivo ed umano dai
caratteri unici.
Procedure didattiche
Le procedure didattiche dei laboratori per i
bambini hanno seguito un modello complesso, centrato sullapprendente e sui suoi
tempi. È un modello di organizzazione dellapprendimento che presuppone una
"didattica delle domande legittime" (5), fatta di esperienze, sfondi e attività capaci di
stimolare lacquisizione, lo sviluppo e la valorizzazione delle intelligenze, e che
permette allapprendente di manifestare le proprie competenze.
Quale verifica
La verifica formativa e quella laboratoriale
in questo contesto sono svolte in itinere, in linea con il carattere sperimentale del
lavoro formativo e di quello didattico laboratoriale che ne costituisce linput
applicativo. Si tratta sempre e comunque di una verifica che non riguarda il controllo
delle conoscenze, bensì la capacità del bambino di usare nel mondo esterno ciò che ha
imparato.
Il formato e il multisillabo
Le nuove unità glottodidattiche proposte e
sperimentate dalla formatrice in varie Scuole dellinfanzia di Firenze durante il
percorso formativo, hanno tenuto conto di vari fattori, fra cui: gli apporti cognitivi di
tutti i partecipanti (funzionarie, pedagogiste ed insegnanti) e le idee emerse da una
sessione specificamente dedicata alla creazione di unità didattiche innovative;
lapporto di partecipanti aventi precedenti esperienze di sperimentazione in francese
e in inglese nella scuola dellinfanzia; ed anche, naturalmente, il prezioso processo
di feedback regalatoci dai bambini in età compresa fa i 3 ed i 5 anni che via via hanno
partecipato ai laboratori linguistici di questanno.
Le unità didattiche, che verranno via via
collocate sul sito, hanno lobiettivo di costruire e mettere alla prova un
"formato" composto da moduli interscambiabili (questa è la parola chiave
del concetto di formato come lo si intende in questo corso) per linglese, il
francese e litaliano L2. Tale formato deve cioè poter venire in aiuto, sia in fase
ideativa che didattica, al docente di scuola materna che non abbia ancora maturato la
necessaria esperienza di glottodidattica e che, tuttavia, deve cominciare a integrare le
lingue straniere nel suo lavoro coi bambini, spesso sulla base di bisogni specifici che
variano da classe a classe e che inevitabilmente vanno a incidere sulle sue scelte.
Il formato plurimodulare che proponiamo si
rifa ad un ideale "Multisillabo" in fase di studio, che già si preannuncia
chiaramente sotto varie possibili configurazioni e che verrà sviluppato insieme ai
docenti ad un livello successivo di formazione nel 2002-2003. Una prima configurazione
modulare è riportata sul sito del corso 7.11 alla pagina intitolata "Ricerca", che qui riproduciamo parzialmente e a cui
rimandiamo per la versione completa di spiegazioni.
Modulo 1 -
Alla ricerca di un "Multisillabo"
(© Nicoletta Cherubini)
Questa
prima griglia permette di inquadrare lUnità Didattica di lingua straniera/Italiano
L2 per la Scuola dellinfanzia secondo alcune categorie di verifica comunemente
utilizzate per i bambini.
Le unità innovative
sperimentate finora per esplorare il formato e per verificarne le potenzialità sono tre,
incentrate sui seguenti temi: 1. DOLCE E SALATO (io e i miei gusti in fatto di cibo); 2.
IL "SUPERMERCATO" (io e le parole che devo riconoscere e collocare nei loro
campi semantici); 3. IL MIO ALBUM DI FAMIGLIA (io e la mia famiglia, io e i miei amici, io
e le mie insegnanti). Ogni unità contiene un numero variabile di componenti del
multisillabo in fase di elaborazione, collocabili in un secondo modulo che verrà messo in
rete e a disposizione dei lettori di questo bollettino a partire da gennaio.
Note
(1) Vedasi il
manuale di N. Cherubini (2002), che propone una metodologia per la didattica trasversale
dellitaliano L2 e lingua di studio, in copresenza con italofoni, a partire dalle
classi elementari. torna al testo
(2) Comunicato stampa del Comune di Firenze, 25 maggio 2002.
(3) Fonte: M.P.I. 1999-2000. N.B.: Scuola media inferiore 24,1%, scuole superiori 11,5%.
(4) Successivamente rielaborati dalla Commissione di studio per il programma di riordino
dei cicli di istruzione (L. 30 del 10/02/2000). torna al testo
(5) Cfr. D. Novara (1997). torna al testo
Bibliografia minima
CHERUBINI, N. Diapason! Italiano lingua
seconda nella scuola di base. Didattica interdisciplinare, Perugia, Guerra 2002. Guida
metodologico-didattica per lInsegnante, Libro dello studente, CD-ROM.
NOVARA, D. Lascolto si impara, Torino, Gruppo Abele 1997.
Segnaliamo la recentissima uscita del testo Lingue straniere nella scuola
dellinfanzia, a cura di P. BALBONI et Al., Perugia-Welland Ontario,
Guerra-Soleil 2001, il cui apporto sarà interessante discutere nel prossimo corso
2002-2003.
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