Italiano in azienda: situazione dellinsegnamento e problematiche
Rita Grassato [torna
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4) Le difficoltà
La domanda 16 invita i docenti ad indicare le principali difficoltà nella loro attività
di insegnanti di italiano L2/LS in azienda e le indicazioni degli intervistati possono
raggrupparsi in due macrogruppi: le difficoltà ascrivibili ad alcune caratteristiche dei
discenti e le difficoltà dovute a motivazioni più propriamente didattiche e
professionali.
Tra le più frequenti difficoltà relative agli
studenti viene indicata la scarsa motivazione dei partecipanti, in particolare
quando la frequenza al corso risponde a motivazione estrinseca, ossia imposta
dallazienda e da necessità di lavoro; tra le possibili cause vengono indicati anche
lorario in cui si svolge il corso (per esempio, durante la pausa pranzo o la mattina
prima dellinizio dellorario di lavoro) e la stanchezza di una giornata
lavorativa alle spalle, spesso molto impegnativa. Un problema, riscontrato sia dagli
intervistati sia dalla scrivente, è limpegno spesso discontinuo, anche da
parte di discenti motivati ed interessati, nella frequenza e nello svolgimento di
attività assegnate come rinforzo tra un incontro e il successivo. Si accompagna a questo
la frequenza irregolare da parte di alcuni corsisti che sono costretti ad
assentarsi o rinviare anche di settimane le lezioni a causa di impegni di lavoro, quali
viaggi o riunioni importanti, non sempre pianificati con un sufficiente anticipo che
permetta una migliore distribuzione delle lezioni.
Un altro gruppo di difficoltà va individuato nelle
precedenti esperienze di studio: è registrata una certa diffidenza verso
lapproccio comunicativo e la centralità del discente, giustificata da uno degli
intervistati dalla formazione scolastica e professionale dei discenti avvenuta in contesti
tecnico-scientifici o in situazioni di insegnamento tradizionale. La diffidenza si estende
anche al tipo di materiali utilizzati dal docente, in particolare se si tratta di testi
autentici.
In un caso si indica come
problematica il prestigio della lingua degli studenti, nel caso indicato
anglofoni, che riescono a "vivere" (2) anche in Italia
utilizzando la propria lingua. Tale caratteristica spesso è accompagnata dalla mancanza
di precedenti esperienze di studio di una lingua straniera, per cui il docente italiano
deve anche guidare i suoi discenti nellacquisizione di un metodo e strategie di
studio per lapprendimento della lingua straniera. Un collega ha sottolineato anche
che il ricorso alla lingua materna (francese) del suo studente o allinglese da parte
dei colleghi italiani era motivo di frustrazione per il discente che non vedeva
riconosciuti i suoi sforzi e progressi nellapprendimento dellitaliano.
Un intervistato ha indicato, tra i fattori
ascrivibili agli studenti, la tipologia di relazione e interazione tra i partecipanti
al corso nel caso in cui siano presenti dipendenti di diverso grado allinterno
dellazienda; la compresenza di un dirigente e degli impiegati a lui sottoposti può
aumentare il filtro affettivo e condizionare la partecipazione spontanea degli ultimi;
problemi simili sono riscontrabili anche quando i partecipanti si collochino al medesimo
livello in azienda e siano in concorrenza tra loro nella vita di tutti i giorni.
Sempre afferente alla tipologia di relazione
interna, un docente ha osservato che in taluni casi il clima durante le lezioni
individuali con uno studente sembrava riflettere le difficoltà di relazione con i
colleghi italiani, che non sempre accettavano la sua presenza o riconoscevano il suo ruolo
allinterno dellazienda. Tali difficoltà indussero lo studente a richiedere un
ampliamento della parte dedicata allitaliano in generale e a tematiche non attinenti
la sfera lavorativa, ottenendo migliori risultati nella prestazione del discente.
Unultima difficoltà appartenente al primo
macrogruppo emerge nei gruppi misti, ossia gruppi che sono formati da studenti
provenienti da diverse aree dellazienda (ad es. addetti al centralino, alla
contabilità, al servizio clienti); la contemporanea presenza di studenti con esigenze di
sviluppo di abilità diverse e di acquisizione di lessico specialistico differente rende
certamente difficoltosa la programmazione di attività e la scelta dei materiali di
lavoro, e può dare luogo a demotivazione e disinteresse degli studenti nei momenti in cui
le attività e i materiali non sono attinenti alla loro funzione.
Molto interessanti le osservazioni degli
intervistati sulle difficoltà relative alla didattica e alla loro professionalità.
Importante, a mio avviso, è lammissione
della poca formazione didattica in questo campo e in alcuni casi la poca
esperienza nellinsegnamento in corsi aziendali. Tale riconoscimento dovrebbe far
riflettere nuovamente sullopportunità di promuovere corsi specifici di
aggiornamento per docenti interessati a fornire corsi destinatati a chi lavora in aziende
italiane o con contatti di lavoro importanti con aziende italiane.
Altre difficoltà emerse riguardano lorganizzazione
dei corsi che sono spesso troppo brevi per sviluppare adeguatamente le competenze
comunicative dei discenti, la frequenza, a volte troppo diluita, e la durata
delle lezioni, insufficiente per trattare adeguatamente un argomento e offrire
possibilità di rinforzo immediato.
Infine, alcune difficoltà sono relative ai contenuti
e ai materiali disponibili. In relazione al primo aspetto, accanto
allindividuazione di alcune strutture grammaticali più complesse da assimilare (ad
es. pronomi diretti e indiretti, verbi preposizionali, gerundio), un docente incontra
difficoltà nellinsegnamento della grammatica e della lingua in contesti
strettamente aziendali.
Quanto ai materiali si ripropone il problema della
carenza e reperibilità di strumenti didattici adatti ai bisogni specifici di questa
particolare tipologia di studenti. Non sono date indicazioni specifiche su quale tipo di
strumenti, ossia se si tratti solo di manuali o si includano anche materiali audio-visivi
e informatici.
5) Proposte di contenuto
Molto diverse e ricche le indicazioni degli intervistati in risposta allultima
domanda del questionario relativa a macro-aree da inserire in un progetto didattico
elaborato per principianti assoluti. Le proposte sono sicuramente fortemente influenzate
dallesperienza di ciascun docente e dal contesto geografico in cui tale esperienza
si è svolta.
Le proposte sono state raggruppate nelle seguenti
categorie:
a) sviluppo di specifiche abilità;
b) attivazione di funzioni comunicative;
c) acquisizione di lessico specialistico;
d) comprensione di elementi culturali e sociali relativi alla società italiana anche in
riferimento al mondo del lavoro.
In taluni casi le categorie non sono nettamente
distinguibili per cui si preferisce riportare a parte il commento dellintervistato.
Inoltre, lordine allinterno di ciascuna categoria non rispecchia quello
indicato da ciascun singolo intervistato; anche la descrizione dei singoli elementi non
riprende sempre quella riportata nei questionari.
§ Sviluppo di abilità generali e microlinguistiche:
- comprendere testi orali, quali radio e telegiornale, che possano fornire informazioni di
carattere quotidiano e generale;
- comprendere brevi testi scritti riguardanti il settore professionale degli studenti,
inclusa la corrispondenza commerciale;
- interagire oralmente, in particolare per telefono;
- partecipare a riunioni di lavoro;
- produrre testi scritti, quali lettere, fax e messaggi di posta elettronica, su temi di
carattere professionale;
- in questo ambito vanno inserite anche i rapporti e le schede tecniche.
§
Attivazione di funzioni comunicative generali e microlinguistiche di base:
- salutare e utilizzare titoli;presentarsi e presentare qualcuno;
- descrivere la propria azienda e mansioni lavorative utilizzando termini tecnici
appropriati;
- fissare un appuntamento;
- chiedere e dare indicazioni stradali;prenotare una stanza dalbergo;
- inserire elementi di base in una lettera commerciale o un messaggio di posta
elettronica;
- descrivere un macchinario o un processo.
§ Acquisizione di lessico
specialistico:
- lessico specifico di base, relativo alle mansioni di ciascun studente;
- i maggiori settori economici, produttivi e aziendali;
- le qualifiche lavorative e gli strumenti di lavoro, incluse le apparecchiature;
- le misure di sicurezza;
- termini relativi a scansione oraria, periodi di sospensione dellattività e
chiusura degli uffici (ad es. festività nazionali, ferie, malattia ecc.).
§ Comprensione di elementi
culturali e sociali relativi alla società italiana anche in riferimento al mondo del
lavoro:
- brevi accenni ai principali tratti culturali italiani;
- discussione interculturale su condizioni, metodi e ritmi di lavoro in Italia;
- approfondimento delle caratteristiche nelle relazioni interpersonali e sociali (ad es.
il rapporto con i colleghi in azienda e fuori;
- dare del Lei; perché si sciopera in Italia;
- che cosa significa attenersi al contratto di lavoro e com'è strutturato il contratto
stesso; gli straordinari, la busta paga, l'assenza per malattia, i permessi, le ferie, e
come chiederli ecc.) con particolare attenzione alle esigenze dello studente e al suo
ruolo all'interno dell'azienda.
Si riportano, a conclusione di
questa parte, alcuni spezzoni del lungo e interessante commento di uno degli intervistati
che focalizza su elementi di varia natura, sia relativi al processo di insegnamento come
pure al processo di apprendimento (3):
"In generale credo che un principiante
assoluto abbia bisogno in primo luogo di entrare in contatto con testi (orali e scritti) e
cominciare a sforzarsi di renderseli sempre più comprensibili. Quindi: buone dosi di
ascolti e letture di testi autentici. Per i testi scritti i materiali disponibili in
azienda sono unottima fonte. Per i testi orali, a parte quelli specifici (che si
trovano in commercio), si può cercare di farsi aiutare dai colleghi dello studente: gli
si chiede cioè di registrarli mentre hanno brevi conversazioni imperniate su routine
aziendali. Al limite basta trovare un solo collega disposto e linsegnante può fare
linterlocutore (per conversazioni non troppo tecniche). Per quanto riguarda
lesercitarsi a "produrre" - cioè a prendere parte a interazioni - direi
che la prima area è quella relazionale (generale e specifica aziendale): stabilire
contatti con le persone, le routine quotidiane
(
) Non sono un fautore dei "sillabi" (anche di argomenti) precostituiti,
se non come checklist da conoscere e tenere sullo sfondo. (
) credo che le
"macro-aree" andrebbero scoperte con lo studente o gli studenti con cui si
lavora, in base a quello che fanno o gli capita in azienda. (Per esempio) (
): F.
(principiante ma francese) non aveva difficoltà a decifrare sufficientemente i testi
scritti, le relazioni doveva scriverle in inglese (!), e una delle sue urgenze primarie
era partecipare in italiano (per non sentirsi "escluso") a riunioni difficili
relazionalmente, cioè dicendo le cose che voleva dire in un "tono" accettabile
per gli italiani e "interpretando" le cose che sentiva dire (non solo capendole
alla lettera) in un contesto a lui abbastanza ostile (
) Riassumendo, (...): la prima
"macroarea" da sviluppare con studenti principianti assoluti è quella personale-relazionale
(e questo non è generico, perché ci si può lavorare partendo appunto dal contesto
aziendale). La seconda e la terza (
) sono quelle indicate dallo studente o
dagli studenti (naturalmente bisogna chiedere e in modo non superficiale). Queste bastano
e avanzano per fare un primo "sillabo di argomenti". Sono gli studenti gli
"esperti" dei contenuti del loro lavoro, e quindi anche gli esperti per
identificare le funzioni/operazioni/attività che dovranno svolgere nella seconda lingua.
Perché preoccuparsi di fare noi insegnanti questa selezione? Noi al massimo possiamo
"inventarci" dei repertori generali, ma saranno sempre sfuocati rispetto alla
realtà".
Conclusioni
Credo che i dati raccolti con questa indagine possano offrire spunti importanti di
riflessione sulla professione di insegnante di italiano LS/L2 che deve uscire da un ambito
generale e sviluppare anche capacità di progettazione, scelta ed elaborazione di
materiali e strumenti adeguati anche a contesti informali di insegnamento.
Ad esempio è emersa la necessità di formarsi
specificatamente per insegnare in azienda, di collaborare strettamente con i discenti
nella definizione del percorso di apprendimento, di individuare modalità e strategie che
possano aumentare la motivazione sia dei singoli studenti sia delle loro aziende nel
fornire corsi di italiano sufficientemente lunghi e strutturati per raggiungere standard
di conoscenza della lingua italiana oltre il livello di sopravvivenza.
Accanto ai corsi di formazione
devono essere sviluppati anche materiali specifici per discenti di livello principiante di
cui è lamentata ed è evidente la carenza, sebbene, come rilevato dal collega di cui si
è riportato il commento finale, spetti a ciascun docente organizzarli in relazione ai
propri studenti e integrarli con documenti autentici e specifici del contesto in cui i
suoi corsisti si trovano ad operare.
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Note
(2) Le virgolette sono dellintervistato. torna al testo
(3) Corsivi miei. torna al testo
Email ri.grass@libero.it
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