E' noto che l’organizzazione dei
gruppi di apprendimento e, dove sia possibile, di veri e propri
gruppi-classe all’interno dei CTP (Centri Territoriali Permanenti), è
spesso assai problematica.
La scarsità dei fondi destinati a tali
attività, in alcuni casi la mancanza di insegnanti in organico, unitamente
alle questioni organizzative, rendono pressoché impossibile formare gruppi
omogenei di apprendenti.
Fattore non ultimo in questo senso è proprio la
tipologia stessa di utenti che si iscrivono ai corsi: adulti di un’età
che di solito oscilla tra i diciotto e i cinquanta anni, con scolarità
pregressa, esperienze culturali ed esistenziali talvolta diametralmente
opposte. L’insegnante si trova
dunque a dover economizzare tempo e materiali, a far ricorso alla propria
inventiva, creatività e flessibilità, sempre in ogni modo tenendo ben
presenti i fabbisogni linguistico-comunicativi degli studenti/corsisti.
Gli esempi operativi
che si propongono partono appunto dalla considerazione che uno stesso
testo può essere sfruttato didatticamente per gruppi di apprendenti a
livelli di interlingua differenti e dai bisogni linguistico-comunicativi
diversi.
Le attività proposte
sono state sperimentate in corsi di italiano come lingua seconda presso il CTP del Valdarno Aretino; la prima unità di lavoro è stata proposta ad un
gruppo di apprendimento formato da quindici studenti di livello A2 in base
al Quadro Comune di riferimento Europeo, i cui fabbisogni
linguistico-comunicativi consistevano principalmente nella necessità di
acquisire strumenti utili a una partecipazione e a una cittadinanza più
consapevole e attiva. La seconda unità di lavoro è stata proposta ad una
classe di venti studenti di livello C1-C2 in base al Quadro Comune di
riferimento Europeo, i cui fabbisogni erano riconducibili all’acquisizione
di competenze utili al proseguimento degli studi, all’esame di
certificazione delle competenze e, per alcuni, all’attività di mediatore linguistico-culturale.