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Lofferta
certificativa del Centro Cils dellUniversità per Stranieri di Siena
Alessandro Pallassini
1. Introduzione
In questo articolo forniremo alcuni cenni sui due nuovi livelli, denominati Cils A1
e Cils A2, della certificazione Cils
dellUniversità per Stranieri di Siena, finalizzati a testare le competenze di un
pubblico linguisticamente non ancora autonomo (1). Tuttavia, prima di
procedere alla descrizione della certificazione senese, ci preme sottolineare alcune
peculiarità che sono proprie della valutazione certificatoria. Forniremo anche qualche
schematica notizia sulla struttura generale della Cils e poi cercheremo di mostrare quali
siano i tratti che da una parte accomunano e dallaltra distinguono i livelli A1
e A2 dalla struttura generale dei quattro livelli (Cils1-B1
Cils4 C2) per i quali si presuppone che il candidato abbia già
raggiunto lautonomia comunicativa.
1.1 La valutazione
certificatoria
Parlando di valutazione certificatoria è necessario tenere presente alcune
caratteristiche che le sono proprie e che la distinguono dagli altri tipi di valutazione.
In primo luogo, la valutazione certificatoria è svincolata dal percorso in cui si è
formata la competenza. Ciò la rende, da un lato, libera dal doversi riferire ad un
determinato modello glottodidattico e, dallaltro, la rende applicabile anche ai casi
di apprendimento spontaneo (2) . La valutazione certificatoria
rientra perciò allinterno dellarea dei test di competenza (proficiency
tests), che sono finalizzati a verificare se un soggetto sa usare la lingua straniera in
una determinata situazione comunicativa. I test di competenza si distinguono dai test di
profitto, che sono costruiti allo scopo di verificare se ciò che è stato imparato
corrisponde a ciò che è stato insegnato o era presente nel programma del corso (3).
Secondo il Quadro Comune
Europeo, un proficiency test "represents an external perspective"
mentre un test di profitto "is oriented to the course" (4). Proprio
lindipendenza da qualsiasi modello glottodidattico e lo svincolamento dai contesti
specifici del corso di apprendimento della lingua, sono i parametri da cui deriva la
validità generale della valutazione certificatoria, che riporta la competenza degli
apprendenti a parametri generali, formalizzati da un ente terzo rispetto a chi impartisce
e riceve la formazione (5). Gli enti certificatori debbono pertanto adottare livelli standard
e trasparenti di competenza e sulla base degli stessi misurare le prestazioni degli
apprendenti.
A partire dalla validità generale che la
valutazione certificatoria assume, viene a definirsi il secondo tratto peculiare ovvero la
spendibilità sociale che la valutazione certificatoria mira a garantire. Ed è proprio
questo ultimo elemento che impone la gestione della valutazione certificatoria da parte di
un ente terzo rispetto a chi impartisce e a chi riceve la formazione.
Per riassumere, le caratteristiche
peculiari di una valutazione certificatoria sono:
- il fatto di essere realizzata da un ente terzo rispetto a chi impartisce la formazione e
dallapprendente che la riceve;
- la tendenziale ricerca di una validità generale e un livello di standardizzazione che
riporta la competenza degli apprendenti a parametri generali;
- la spendibilità sociale che la certificazione stessa deve garantire e che impone la
gestione del processo valutativo certificatorio da parte di un ente indipendente scisso
sia dagli enti formatori che dai candidati che ricevono la formazione (6).
1.2 La Cils (Certificazione di
Italiano come Lingua Straniera)
La Cils viene istituita nel 1992 a seguito della legge 204/1992 che riordina gli
atenei per stranieri di Siena (7) e Perugia e che fa rientrare nelle
loro prerogative anche lelaborazione e la diffusione di certificati testanti la
competenza linguistica in italiano di cittadini stranieri (8).
La struttura alla base della
Cils è finalizzata a testare una competenza linguistica in sviluppo (9), inserita
in un continuum linguistico flessibile, modulare e ricorsivo (Cils (1993), pag. 1);
era articolata, nella sua versione originaria, su quattro livelli, a cui a partire dal
2001 se ne sono aggiunti altri due, denominati Cils A1 e A2,
testanti una competenza linguistica iniziale non ancora autonoma comunicativamente. La
struttura della Cils si articola in un continuum che va dal Livello A1,
corrispondente al livello Breakthrough del Framework, al Livello Quattro,
corrispondente al livello Mastery del Framework e che testa una competenza
linguistica richiesta ad uno straniero che voglia insegnare italiano (10).
La Cils intende la competenza
linguistica come un continuum evolutivo di sistemi provvisori di varietà
interlinguistiche e fa riferimento, in tale operazione, agli studi di linguistica
acquisizionale (11). Riferirsi ad un modello di competenza interlinguistica significa
tenere presenti gli stadi acquisizionali per poter definire i luoghi del continuum
dove operare le partizioni e definire le articolazioni interne a ciascun livello (12).
Scopo di ogni livello Cils è quello di misurare e
valutare la conoscenza e la capacità di azione linguistica dei candidati. A tale fine,
sono state individuate cinque macroaree che definiscono le abilità da testare (ascolto,
comprensione della lettura, analisi delle strutture di comunicazione, produzione scritta e
produzione orale) suddivise nelle relative microabilità.
Per ottenere il certificato, il
candidato deve raggiungere la sufficienza, la cui soglia è stata fissata per le singole
abilità in 11/20, in ciascuna delle 5 abilità testate. Il punteggio minimo per poter
ottenere il certificato Cils, fatto salvo che sia stata raggiunta la sufficienza in ogni
abilità testata, è quindi di 55 punti su 100 (13). A coloro che
abbiano superato solo alcune delle 5 abilità, di cui è composto ogni livello, il Centro
Cils fornisce un attestato di capitalizzazione, per poter ripetere solamente le abilità
insufficienti nella sessione successiva. A coloro che non abbiano ottenuto la sufficienza
in nessuna delle abilità affrontate, il Centro Cils fornisce un giudizio.
1.3 I nuovi livelli Cils
A1 e Cils A2
Il centro di certificazione dellUniversità per stranieri ha creato, a partire
dal 2001, due nuovi livelli certificatori denominati Cils A1 e A2,
che testano una competenza linguistica in fase ancora iniziale. I livelli Cils A1 e
A2 (14) misurano una competenza elementare che non consente al candidato
di essere comunicativamente autonomo; i livelli proposti rispondono alle esigenze poste
dal consiglio dEuropa e si inquadrano nei primi due livelli proposti dal Quadro di
riferimento europeo (cfr. Modern Languages: Learning, Teaching, Assessment. A common
European Framework of Reference, Consiglio dEuropa 1997, Cambridge 2001). In
particolare, i primi due livelli Cils fanno riferimento ai due livelli di base del
Framework: il Breakthrough e il Waystage che sono descritti nei modi seguenti:
A1 Comprende e usa
espressioni di uso quotidiano e frasi indispensabili per soddisfare bisogni di tipo
concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri ed è in grado di fare domande e
rispondere su informazioni personali (dove abita, le persone che conosce e le cose che
possiede...). Interagisce in modo semplice purché laltra persona parli lentamente e
chiaramente e sia disposta a collaborare.
A2 Comprende
frasi ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (es.
informazioni personali e familiari di base, fare la spesa, la geografia locale,
loccupazione). Comunica in attività semplici e di routine che richiedono un
semplice scambio di informazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in termini
semplici aspetti del suo background, dellambiente circostante e sa esprimere bisogni
immediati (15).
I livelli A1 e A2,
a differenza degli altri livelli Cils, non garantiscono una autonomia
comunicativa; proprio per questo motivo tali moduli mirano a rafforzare il sistema di
motivazioni a proseguire lapprendimento. Infatti, lapprendente, soprattutto
nelle fasi iniziali dellapprendimento, caratterizzate da una progressione lenta e da
forti difficoltà, ha bisogno di una forte motivazione per poter procedere nel proprio
percorso. Sostenere un esame che definisca a quale punto del cammino verso
lautonomia comunicativa si pone lapprendente e, nel contempo, consenta
lottenimento di un certificato che attesti la pur limitata competenza linguistico
comunicativa rappresenta uno stimolo per continuare nel processo di apprendimento verso
lautonomia linguistica (16).
In virtù di questa peculiarità,
cioè quella di testare livelli di competenza ancora preautonomi, i livelli Cils A1
e A2 presentano strutture diversificate a seconda
dei pubblici a cui si rivolgono. Mentre per i livelli per cui è prevista lautonomia
comunicativa la struttura del certificato è uniforme e prescinde dal pubblico a cui si
rivolge (17), proprio in virtù del fatto che il pubblico interessato deve
essere comunicativamente autonomo, i livelli A1 e A2, che testano
una competenza preautonoma, presentano una struttura diversificata a seconda del pubblico
con cui si trovano ad interagire. [continua]
Note
(1) Per autonomia
comunicativa si deve intendere la capacità di un apprendente straniero di interagire con
i nativi ponendosi con una propria identità e progettualità, cioè la capacità di
interagire alla pari con i nativi. Un esempio di autonomia comunicativa è la capacità di
farsi capire, usando le parole e non i gesti, attraverso perifrasi, sinonimi ecc., anche
se ad un certo punto manca la parola precisa per esprimere un determinato concetto. torna al testo
(2) Cfr. Vedovelli (2002a), pag. 168. torna al testo
(3) Cfr. Barni (2001), pag. 187-188. torna al testo
(4) Cfr. Consiglio dEuropa (2001), pag. 183. torna al
testo
(5) "La valutazione certificatoria è tarata su parametri di
competenza linguistico comunicativa esplicitati in rapporto a contesti sociali
generali di scambio comunicativo". Cfr. Vedovelli (2002b), pag. 190.torna al testo
torna al testo
(6) Cfr. Barni (2001), pag. 189. torna al testo
(7) Grazie a questa legge la
Scuola di lingua e cultura italiana per stranieri di Siena assume il nome di Università
per Stranieri di Siena. torna
al testo
(8) Un altro passaggio
cruciale per le certificazioni di italiano come L2 è rappresentato dalla
definizione, nel 1998, di un Sistema Coordinato delle Certificazioni dellItaliano
per Stranieri. Tale sistema, definito dal Ministero degli Affari Esteri con le
Università per Stranieri di Siena per il certificato Cils, con lUniversità per
Stranieri di Perugia per il Celi e con la Terza Università di Roma per il certificato IT,
fa interagire una serie di figure professionali o di studio, con i profili
linguistici che sono necessari per svolgerli e il livello di competenza che ogni ente
certificatorio indica necessario possedere per poter svolgere tali compiti. In tale
maniera i certificati esistenti per litaliano L2 divengono immediatamente
comparabili in base a criteri trasparenti. torna al testo
(9) Cfr. Vedovelli (1998), pag. 5. torna al testo
(10) Cfr. Vedovelli (1998), pag. 33. torna al testo
(11) Cfr.
Barni - Villarini (2001), pag. 73 e Vedovelli (2002a), pag. 68. torna al testo
(12) In tale senso, lelaborazione certificatoria diventa un luogo
dove si scontrano e trovano una sintesi le ragioni dellessere (lo sviluppo della
competenza linguistica secondo gli stadi individuati dalle ricerche di linguistica
acquisizionale) e quelle del dover essere (lo stato che la competenza deve avere se vuol
essere funzionale alle ragioni della comunicazione e dellinterazione sociale). Ciò
significa che una certificazione non esaurisce la propria funzione semplicemente indicando
gli stadi che la competenza assume naturalmente nel processo di evoluzione, ma deve anche
essere in grado di esplicitare le caratteristiche che la competenza deve avere se vuole
essere funzionale in determinati contesti sociali (cfr. Vedovelli (2001), pag. 83-85). Nel
produrre i tagli definitori dei singoli livelli è pertanto necessario tenere presente, da
un lato le sequenze acquisizionali della competenza linguistica, così come sono definite
dagli studi di linguistica acquisizionale, e, dallaltro, un modello di azione
sociale comunicativa, che definisce il dover essere, cioè i tratti che la competenza deve
avere per essere ottimale in rapporto a determinati contesti linguistici. È nello
scontrosintesi tra queste due istanze che viene definita la spendibilità sociale di
una certificazione. torna al testo
(13) È bene notare che il candidato può raggiungere il punteggio di
55/100, ma non superare il livello Cils per il quale si era presentato, perché condizione
necessaria, per ogni livello Cils, per poter ottenere il certificato è quella di
raggiungere la sufficienza in ogni abilità testata. Se anche solo una delle 5 abilità
testate è insufficiente non è possibile ottenere il certificato. torna
al testo
(14) La denominazione originaria dei due livelli era Pre
Cils. Tale denominazione è stata adottata nella fase sperimentale del progetto, in
cui il centro Cils rilasciava, per i livelli A1 e A2, solamente un
attestato. Successivamente i due livelli A1 e A2 sono diventati
parte integrante dellofferta certificativa dellateneo senese ed hanno assunto
la denominazione Cils A1 e A2. Per maggiori
informazioni sui due nuovi livelli del certificato Cils rimandiamo a AA.VV. (2003).torna al testo
(15) Cfr. Consiglio dEuropa (2001), pag. 24. torna
al testo
(16) I moduli relativi ai livelli Cils A1 e A2
svolgono anche due ulteriori funzioni: da un lato sono utili a descrivere le
caratteristiche strutturali dellinterlingua dellapprendente (cfr. Giacalone
Ramat 1993) e dallaltro sono un utile strumento per gli insegnanti che guidano la
formazione dellapprendente, perché permettono di evidenziare gli aspetti da
rafforzare con interventi didattici mirati. Cfr. AA.VV. (2003), pag. 75.
torna al testo
(17) Per le motivazioni che hanno spinto a mantenere uniforme la
struttura del certificato Cils anche in presenza di una forte fetta di pubblico costituita
da immigrati, rimandiamo a Vedovelli (2000), pag. 47 49. torna al
testo
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