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Redazione:
Mariadonata Costantini  Elisabetta Jafrancesco  Leonardo Gandi
Massimo Maggini
Fiorenza Quercioli
Camilla Salvi
Annarita Zacchi

Webmaster: Leonardo Gandi

QUADRIMESTRALE A CURA DI

N. 7
settembre-dicembre 2003
numeri precedenti

Insegnanti Italiano Lingua Seconda Associati


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Esperimenti suggestopedici
Letizia Vignozzi [torna alla prima parte]

4. L’unità didattica suggestopedica

Il primo giorno del corso l’insegnante spiega agli allievi quali sono i vantaggi offerti dalla suggestopedia nello studio delle lingue e su quali principi si basi. Nel mio caso, trattandosi di un corso sperimentale offerto dal Centro Linguistico in cui opero, ho ritenuto opportuno informare gli studenti che, se volevano, potevano prendere parte all’esperimento; in caso contrario, potevano passare al corso parallelo tenuto con metodi tradizionali. Ho voluto così evitare l’insorgere di difficoltà affettive in discenti, che, per propria natura, si sentono poco inclini a "stravaganti" novità.

Il momento della presentazione del corso è abbastanza decisivo: l’insegnante deve trasmettere la convinzione che il metodo funziona e che ha buona fiducia nella riuscita complessiva della sua "squadra". Ho iniziato subito a parlare in italiano, servendomi di gesti e, quando necessario, della traduzione in inglese come lingua franca, per farmi capire da tutti i presenti.

Il primo giorno inizia con un gioco: gli allievi vengono invitati ad assumere una nuova identità legata all’Italia, scegliendo un nome, una professione, una residenza e diventando così cittadini del paese di cui studiano la lingua. Un’illusione questa che li accompagnerà per tutta la durata del corso.

L’unità didattica suggestopedica si incentra su un nuovo testo e si svolge secondo un ciclo che prevede:

1. DECODIFICAZIONE
2. CONCERTO ATTIVO
3. APPRENDIMENTO FISICO
4. CONCERTO PASSIVO
5. FASE DI ATTIVAZIONE

1. DECODIFICAZIONE
in questa fase l’insegnante presenta oralmente il nuovo materiale in modo creativo, per suscitare l’interesse e la curiosità degli allievi sul contenuto della prossima scena del copione.
2. CONCERTO ATTIVO
L’insegnante fa una lettura emotiva del dialogo, seguendo il ritmo della musica, mentre gli allievi leggono silenziosamente il testo.
3. APPRENDIMENTO FISICO
Dopo il concerto attivo, gli allievi si alzano e a coppie drammatizzano la scena, dopo che l’insegnante ha allestito l’ambientazione adeguata.
4. CONCERTO PASSIVO
L’insegnante invita gli allievi a sedersi comodamente e a rilassarsi con alcuni esercizi di respirazione. Accompagnato da musica barocca, l’insegnante legge il dialogo con intonazione naturale, mentre gli allievi ascoltano ad occhi chiusi.
5. FASE DI ATTIVAZIONE
Il materiale linguistico presente nel dialogo viene praticato attraverso varie attività comunicative.

5. Risultati del corso
Le attività che ho proposto nei miei corsi suggestopedici sono di tipo comunicativo. Raramente si è fatto ricorso ad esercizi strutturali, ripetitivi o comunque avulsi dal contesto in cui ci si muoveva.

Grande spazio è stato lasciato all’attivazione, mentre alla riflessione grammaticale è stato dedicato uno spazio molto più limitato, in genere soltanto dopo che la lingua e le sue regole erano già state usate attivamente in classe. La riflessione sulla lingua è in genere relegata ad una sola giornata dopo aver concluso due o tre unità didattiche: erano previsti cartelloni grammaticali, scritti da un gruppo di due allievi su di un tema specifico, che restavano appesi alle pareti dell’aula, sempre pronti ad essere consultati con rapide occhiate dagli studenti ogni volta che si presentava l’occasione.

L’insolita presentazione del nuovo testo durante il concerto attivo e passivo ha inizialmente colto di sorpresa gli allievi, ma dopo le prime due giornate di corso attendevano con un certo compiacimento l’ascolto di un nuovo "concerto".

L’atmosfera venutasi a creare tra i partecipanti al corso è stata fin dal primo momento allegra e distesa; anche lo spirito di gruppo non è tardato a nascere. Tutti hanno accettato di buon grado la loro nuova "identità italiana".

I quattordici partecipanti al corso erano per lo più studenti universitari e quasi tutti potevano essere considerati principianti assoluti. Già dopo quattro ore di lezione gli allievi si trovavano in condizione di produzione linguistica con un’attività di conversazione in coppia, che aveva come oggetto fare conoscenza: gli allievi si salutavano, si chiedevano nome, cognome, provenienza, professione. È ovvio che potessero fare degli sbagli, ma nel complesso tutto era comprensibile.

Durante la fase comunicativa ho sempre cercato di intervenire il meno possibile, anche quando gli allievi facevano degli errori, a meno che il messaggio non fosse completamente incomprensibile, cosa che si è verificata di rado.

Il mio esperimento era volto soprattutto a constatare la competenza comunicativa in L2 degli allievi di un corso suggestopedico e il loro livello di motivazione nei confronti della lingua oggetto di studio e del metodo suggestopedico.

In entrambi i casi i risultati sono stati molto soddisfacenti. Per quanto riguarda le capacità comunicative degli allievi, ecco un esempio di conversazione in coppia videoregistrato alla terza settimana del corso, costruito sulla funzione chiedere e dare informazioni stradali:

A: Scusami, mi scusi, per favore: mi sai dire dov’è la piazza della Repubblica, per favore?

B: La piazza della Repubblica non lontano da qui, va due strade diretti, allora giri alla destra e là è la piazza della Repubblica…

A: Ah, sì,sì, puoi un’altra volta, per favore, ho un pianta qui, non capisco molto bene, dov’è?

B: Piazza della Repubblica?

A: Sì…

B: Qui, siamo qui, va diretti, due strade (indica sulla pianta), una, due e qui giri alla destra e va due strade più e là è piazza della Repubblica, non lontano da qui…

A: Ah, ah, mille grazie! Un’altra cosa: conosce la trattoria "Bella Rosa"?

B: Vicino di…(si corregge) vicino a piazza della Repubblica?

A: Penso che sì…

B: Sì, conosco questo ristorante. In piazza della Repubblica, avanti di lei, c’è un grande porta, va sotto di porta, e alla sinistra c’è una piccola piazza, e questa piazza, e questa piazza ha il ristorante…

A: Con tavolini fuori?

B: Sì, sì…

A: Bene, bene, un’altra volta, per favore, non capisco molto bene, mi sai dire dov’è la piazza della Repubblica, qui in mia pianta?

B: Allora, non sono di Firenze, chiede a un’altra persona, mi dispiace…

A: Grazie, grazie lo stesso!

Da un punto di vista linguistico ci sono molti errori, tipici della prima fase di comunicazione libera in italiano: l’accordo articolo-sostantivo-aggettivo spesso non è giusto, le preposizioni sono sbagliate, si oscilla tra il registro formale e quello informale ecc. Però al di là di questi errori di forma, le due allieve prese in considerazione riescono a trasmettere un messaggio comprensibile e reale, ricco di segnali tipici della lingua parlata e accompagnato anche da una gestualità vivace, consona alla situazione.

Anche se non è stato dato grande spazio alla lingua scritta, durante il test di fine corso, gli allievi hanno dimostrato di riuscire ad esprimersi discretamente. Questo è un breve testo scritto da un’allieva sul tema: Vuoi cominciare a scrivere ad un giovane italiano: presenta te stesso, la tua famiglia, il tuo paese.

11 agosto 1995
Cara Maria,
grazie per la tua lettra. Sono scozzese, mi chiamo Joanna e mio cognome è Caldwell.Sono studentessa di pittura in Edinbourgo.Qual è la tua proffessione? Sono nel primo anno d’università. Studio l’italiano in Siena perché mia zia abita in Siena, e per turismo.Il mio paese nell’Est di Scozia, noi abiamo una casa, vicino Edinburgo e St. Andrews. Ho una sorella, si chiama Louise. Ha 15 anni; mio padre e mia madre chiamano Ted e Susan. Mia madre lavora in una banca e mio padre lavora per un commercio di chimico.Mia nonna abita in Inghilterra e mia bisnonna abita in Galles. Ho un apartamento con mia amica di Edinbourgo, in centro. C'è buono ma piccolo. Abita in una casa o in un apartamento? La casa di ma famiglia e abbastanza grande, un primo piano, con un giardino. Mio padre lavora in giardino tutti giorni.Ci sono molti fiori e arbe. Ha un animale in la tua casa? Ho un gatto, si chiama Sooty, perché ha capelli neri. Non mi piace cane. Ti piace i cane e i gatti?
Ciao! Joanna

Questa lettera è stata scritta individualmente e senza alcun aiuto. È ovvio che gli errori linguistici non possono mancare, specialmente per una lingua così morfologicamente complessa come l’italiano, però si nota una certa scioltezza d’esposizione. Inoltre il messaggio è chiaramente comprensibile e sono rispettate le convenzioni di scrittura di una lettera.

Per quanto riguarda il livello di motivazione degli allievi, tutti hanno frequentato il corso fino alla fine, dimostrando un certo entusiasmo e, dai messaggi personali che ho ricevuto da alcuni di loro dopo il corso, ho potuto verificare che molte strutture linguistiche si erano situate nella memoria a lungo termine e mantenute anche a molti mesi di distanza.

I buoni risultati del corso devono essere attribuiti essenzialmente all’interazione "suggestiva" venutasi a creare tra docente e allievi, per la riuscita della quale il maggior artefice è l’insegnante stesso. Infatti, come ha ripetutamente sottolineato Lozanov, la suggestopedia non è il metodo, ma l’insegnante stesso. E forse, proprio quella buona atmosfera di fiducia reciproca in classe è il miglior successo di un corso suggestopedico.

Riferimenti bibliografici

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© Didattica & Classe Plurilingue 2002-03

Bollettino realizzato con il contributo del Quartiere 5 del Comune di Firenze