Per quanto ci riguarda, noi cercheremo di ispirarci
comunque, per decidere gli argomenti di cui parlare, ai continui scambi che abbiamo con
gli insegnanti.
Una lettrice, insegnante di scuola secondaria
superiore, ci ha scritto di non essere riuscita a "trovare traccia dell'esistenza di
norme particolari da seguire nello scrutinio di ragazzi (scuola media superiore) per i
quali l'italiano è lingua 2". E ha chiesto se "è vero che possono essere
promossi alla classe successiva anche in presenza di numerose insufficienze gravi purché
abbiano acquisito lo strumento linguistico".
Anche se ormai la questione è stata superata dagli
eventi, bisogna dare ragione alla lettrice, sul primo punto. Nei documenti ufficiali
(Ordinananza Ministeriale n. 56 del 13/5/2002 sulle norme per lo svolgimento degli
scrutini [...]) non c'è effettivamente traccia delle norme particolari cui allude. Non si
potrà non considerare questa lacuna come molto grave, specialmente se l'alternativa fosse
davvero quella dipinta: passare comunque. Questa "trovata", non sappiamo quanto
diffusa e "autorizzata", potrà essere sì mossa da buone e condivisibili
intenzioni, ma ci sembra un modo astratto e ingannevole di troncare la questione. In
apparenza promette di fare del bene, nella sostanza nega semplicemente un problema e un
impegno degli insegnanti e della scuola: quello di facilitare l'apprendimento
dell'italiano dello studio in tempi e modi realistici. Non è una soluzione dare la
licenza media a un ragazzino che sa appena leggere e scrivere. Che cosa farà poi? Che
cosa gli sarà stato sottratto, in termini di crescita formativa, una volta che gli
insegnanti sapessero che "tanto verrà promosso comunque"? Se la cosa più
importante, sicuramente, è ripensare la didattica nel suo complesso tenendo conto della
presenza di alunni stranieri, non secondario sarà ripensare anche i criteri di
valutazione.
Sappiamo infatti che in certe scuole viene
costruito a inizio anno scolastico un percorso individualizzato per gli studenti non
italofoni, che già comprende una serie di obiettivi di apprendimento differenziati e
perciò un'idea di valutazione in qualche modo "su misura". Ma sono,
sembrerebbe, episodi, di cui fra l'altro si fatica a conoscere la sola esistenza.
Rilanciamo perciò la domanda della lettrice a chi
sappia darci informazioni più precise su queste iniziative.